martedì 30 novembre 2010

Rules for dudes


Rinchiudimi in una regola.
Una regola che regoli la felicità. 
Che regoli la tristezza. 
Che regoli le persone che ti fanno felice, che ti fanno triste.

Rinchiudimi in una regola.
Una regola val bene la tranquillità. 
E chi è tranquillo è sereno. 
E, si sa, la serenità regola la vita.

Rinchiudimi in una regola.
Qui è bene e qui è male. 
Scelgo dove sto che poi così ci si regola.

Rinchiudimi in una regola.
I miei gusti, i miei principi, il mio carattere. Ciò che mi regola.
Ti prego, rinchiudimi in una regola.

Fammi sentire che a me ci tieni, che non mi vuoi mai lasciare andar via. 
Che di me hai bisogno. 
Hai bisogno di una regola.

Rinchiudimi in una regola.
Affinchè finiscano i giochi ed io non possa più respirare. 
Perché non ci sia più nulla da scoprire.

Rinchiudimi in una regola.
Che poi ci siam già detti tutto. 
E se tiri troppo la corda si spezza 
e poi, io che son buona e cara, ti faccio vedere che cosa succede.

Rinchiudimi in una regola.
La regola della buonanotte. 
Del ti penso a tutte le ore. 
Del sogno che si avvera.

Rinchiudimi lì, in quel clichè.
Del ti amo, ma pretendo.
Dell’affetto, ma sta’ attento.

Richiudi ancora un po’.
Rinchiudi la sorpresa nell’aspettativa. 
Rinchiudi l’aspettativa nell’attesa. 
L’attesa della resa dei conti.

Logora.
Da dentro, l’amore.
Da fuori, la paura di sé.

Brucia.
Da dentro, l’ingenua passione.
Da fuori, il bisogno di farsi sentire. Da sé.

E non son gli opposti. E non son niente.

Il giudizio, né a me né agli altri.

Fai, senza troppe parole.
Come da piccolo.
Senza che nessuno ti veda.

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