venerdì 5 agosto 2011

Lucky girl





Beata te
che la tua più grande pretesa era quella di essere portata al mare.
Beata te
che versavi lacrime solo quando non ti sentivi compresa.
Beata te
che ribadivi i concetti solo per convalidare il tuo punto di vista.
Beate te
che un pranzo in famiglia era lo status di qualcosa che non avrai mai.
Beata te
che il tuo problema era mascherare i tuoi capricci in impellenti necessità.
Beata te
che timbravi momenti con titoli di auliche canzoni ormai dimenticate.
Beata te
che lavavi il cervello versando idee condite da vizi ed egoismo.
Beata te
che prima i tuoi problemi e poi invisibili quelli degli altri.


Mai l'avrei detto,
ma ti invidio e ti dico beata.
Beata, ora che per me sei piccola come la più piccola delle zanzare.
Che punge inutilmente nelle notti estive.
In questa estate infuocata,
dove posso pure dimenticarmi di te,
poichè ho l'obbligo di ricordarmi di tutto il resto.

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