lunedì 25 ottobre 2010

Thanks to



Oggi ringrazio.
Ringrazio Orazio perchè, benchè sordo e puzzolente, col vizietto del vino e la cura del suo orto, senza l'apparecchio acustico e con la disartria galoppante, ha voluto raccontarmi un sacco di cose di lui e farmi un sacco di complimenti. Un sacco di tutto. Grezzo, come all'apparenza sembra. Un sacco che poi contiene un sacco di raffinatezze e di complimenti sinceri. Lo ringrazio perchè oggi aveva gli occhi ridenti anche se lucidi e tanta voglia di vivere perchè nessuno lo avrebbe pianto se fosse morto. Lui non si è mai sposato ed ha paura della morte, perchè non sa se poi lassù con Gesù si stia così tanto meglio che non quaggiù da solo. E allora iniziamo a star bene qui, con l'orto e il Montepulciano e la cognata tedesca che sembra Hitler e la nipotina che mi assomiglia, solo che ha 10 anni in meno di me e 30 cm in più d'altezza. Grazie Orazio perchè ti sei svegliato subito per farti visitare, dopo che per quattro volte ho urlato il tuo nome e poi son passata ad uno scossone, e grazie perchè altrettanto subito ti sei riaddormentato appena me ne sono andata. Dormi per passare il tempo, sapendo che sei in attesa e rimettendoti nelle mani di qualcun altro. Il tuo sonno mi trasmette la pace della fidata rassegnazione. E quindi grazie anche per la fiducia.
Ringrazio Enrichetta e i suoi occhioni blu, che hanno parlato al posto della sua bocca, guardando il marito. Di Enrichetta ringrazio il marito (lei non è stata molto collaborante!) e l'amore che mi ha mostrato. 
"Dopo sessant' anni insieme, se non è amore che cosa è?"
"Molto di più!" ho risposto io e poi mi son sentita persa, perchè che cosa c'è di più dell'amore?
Ringrazio allora la realtà, che è l'amore supremo che affrontiamo e che dovremmo desiderare ardentemente. La realtà che ci lega, che ci fa incontrare e sorridere con gli occhi. Ringrazio gli occhi d'amore di Enrichetta. Un po' meno la sua emiplegia destra.
Ringrazio Matteo, che è un uomo qualunque e non mi ha fatto particolarmente emozionare. Lo ringrazio perchè mi ricorda mio padre e a lui ho dato un sacco di consigli. Parole che con mio padre non sarei mai riuscita a farmi uscire dalla bocca, per orgoglio, per abitudine, per paure recondite, per distacco familiare. 
Ringrazio Agnese perchè, prima di avere le mani sclerodermiche, faceva la sarta, ed anche la badante, ed anche la donna delle pulizie, ed anche la mamma, ed anche la moglie. Da donne del genere bisogna prendere esempio: si sanno inventare e vivono per far vivere, perchè amano.
Ringrazio questa faticosissima giornata e la serenità che, per fortuna, di rado m'abbandona. Ringrazio il sorriso che mi porto nel cuore e pure la tristezza. Ringrazio perchè ho accettato l'esistenza del binomio indissolubile felicità-tristezza. 
E, ora che ho finito coi grazie, mi fumo una sigaretta.

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